a cura di Maria Luisa Giraudo

Il sostegno dell’integrità del sistema produttivo è una delle direttrici seguite dal Governo per fronteggiare la crisi epidemiologica.

La relazione illustrativa al Decreto “Cura Italia”, infatti, riporta: “La risposta dell’Italia alla diffusione repentina dell’epidemia COVID-19 è immediata e incisiva. Nel fronteggiare una crisi epidemiologica senza precedenti, l’esecutivo si è dato tre obiettivi prioritari: proteggere la salute dei cittadini, sostenere il sistema produttivo e salvaguardare la forza lavoro. […] Il presente decreto […] adotta i provvedimenti necessari per affrontare l’impatto economico di questa emergenza sui lavoratori, sulle famiglie e sulle imprese.”

Quali misure sono state varate con i Decreti “Cura Italia”, “Liquidità” e “Rilancio” per aiutare i lavoratori e le imprese?

Sono stati introdotti numerosi bonus-agevolazioni fiscali sotto forma di crediti d’imposta (per la sanificazione degli ambienti di lavoro, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, per i canoni di locazione degli immobili commerciali, etc.), che sono rivolti ad una particolare categoria di contribuenti, in possesso di determinati requisiti da valutare attentamente.

Perché spetti il credito d’imposta devono sussistere requisiti oggettivi e soggettivi.

Ad esempio, per quanto attiene ai canoni di locazione, deve trattarsi di immobili destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico; all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo; allo svolgimento dell’attività istituzionale per gli enti non commerciali.

I soggetti beneficiari devono aver registrato nel periodo d’imposta precedente (2019) ricavi/compensi non superiori a 5 milioni di euro e nel mese di riferimento (marzo, aprile e maggio 2020 sul corrispondente periodo del 2019) devono aver subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50%.

Il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al:

  • 60% dell’ammontare mensile dei canoni di locazione o di leasing;
  • 30% dei canoni relativi a contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di

almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività.